IO LAVORO, La storia di Arturo Cap.13

Capitolo 13 – “Amore e Capoeira un c….”

Eccomi qui, immerso in un turbinio di emozioni insolite per un luogo come l’ufficio: l’amore.  Sì, perché dietro i grafici e le scartoffie, si nascondeva un sentimento impetuoso, una sorta di tensione romantica che si insinuava tra le righe dei contratti e i numeri dei report aziendali.

Era un territorio sconosciuto per me, abituato a navigare tra i dati e le strategie, anziché tra le complicate acque dell’amore tra colleghi. Eppure, ogni volta che il mio sguardo incrociava il suo, sentivo qualcosa dentro di me accendersi, qualcosa di irrefrenabile.

Ma che vuole questa da me?

Che mi sta succedendo?

Lo starò vivendo solo io? 


Da quel momento, qualche mese fa durante il party aziendale “safari elegante” in cui ho sfoderato le mie doti migliori – Aka sparare cazzate, è iniziata la nostra “storia” fatta di momenti rubati, di rischi infiniti e di messaggi in codice che forse capivano tutti, ma per noi erano segreti. Una storia senza nulla di pratico, ma solo un rapporto empirico e giocoso, dove l’espressione massima del nostro essere era un doppio senso.

Tuttavia, sapevo bene quali fossero le regole del gioco. Mio padre me l’aveva insegnato fin da quando ero giovane: “Arturo, mai avere rapporti sentimentali sul posto di lavoro. L’amore e il lavoro sono due mondi separati, e mescolarli può portare solo a complicazioni“.

Era un consiglio che avevo sempre tenuto a mente, anche se in quel momento la tentazione di infrangere quella regola era forte. Ma alla fine, ho deciso di rispettarla. Perché se c’era una cosa che avevo imparato dagli insegnamenti di mio padre, era che le regole esistono per una ragione.

E così, nonostante il desiderio, ho deciso di mantenere una certa distanza emotiva, perché anche se l’amore può essere irresistibile, ho capito che la mia carriera e il mio benessere mentale venivano sempre prima di tutto.


Le regole del babbo risuonavano nella mia mente come un mantra: 

1.”La verità, sempre“, 

2.”Saluta sempre quando entri in un posto“, 

3.”Guarda negli occhi“, 

4.”Mai con un collega a lavoro“, 

5.”Non si sbirra mai“. 

Erano insegnamenti che mi aveva trasmesso sin da quando ero giovane, una guida per navigare le acque turbolente della vita. Avevo imparato a rispettare quelle regole fin da bambino, e non avevo intenzione di tradirle ora, nonostante tutto quello che dicono da sempre poeti e scrittori; anche i sentimenti vanno controllati e gestiti.

Ma come si interrompe un qualcosa di questo tipo senza compromettere il futuro all’interno dell’ufficio?

Ovviamente non lo so, perché se lo sapessi non sarei Arturo, ma quello che ho provato a fare è raccontare la verità, spiegando come in questo momento la mia vita abbia diverse altre priorità e che non mi sento pronto ad affrontare una relazione di questo tipo.

Il disgusto con cui sono stato guardato lo posso paragonare solamente a qualche meme che si vede online, ma va bene così, la scelta è stata fatta e tra qualche anno capiremo se sarà stata quella corretta.

Un’ultima cosa però va detta a tutti quei cantanti che scrivono di storie d’amore impossibili e irraggiungibil… Ragazzi, Amore e capoeira un c….., fatene una sulla vita vera!!

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